Fondazione Buon Pastore - Caritas Forlì Onlus
La Fondazione "Buon Pastore-Caritas" onlus (costituita nell'ottobre 2010), dal gennaio 2014 ha definitivamente assunto la gestione delle attività/servizi precedentemente in capo all'Associazione Centro di ascolto e prima accoglienza "Buon Pastore" onlus, che dalla metà degli anni '90 ha gestito il centro di ascolto diocesano e tutti i servizi ad esso collegati.
Fra questi ricordiamo:
• il dormitorio maschile (nato nel 1996 per sopperire al bisogno temporaneo di emergenza abitativa) e quello femminile,
• il servizio di Seconda Accoglienza Residenziale, istituito nel 2005 (con 25 posti letto), destinato a singoli o famiglie dotate di una minima capacità reddituale e di autogestione,
• il progetto di accoglienze diffuse "Tessere (di) comunità", per l'accoglienza e l'accompagnamento di famiglie e/o individui in difficoltà attraverso l'abbinamento con una famiglia tutor,
• il Centro Diurno per persone in difficoltà (come risposta nei mesi invernali all'emergenza freddo). • altri servizi di "primo soccorso" tradizionale, quali la mensa serale diocesana, il servizio doccia e guardaroba e l'ambulatorio medico per persone in difficoltà. Accanto a queste attività ha attivato negli ultimi anni le seguenti iniziative anti-crisi:
• dal 2009 l'istituzione del Fondo di solidarietà (per contributi economici a famiglie in difficoltà relativi a utenze domestiche, spese sanitarie, scolastiche, automobilistiche,…)
• dal luglio 2010 il progetto Microcredito (per l'erogazione di prestiti a soggetti non bancabili, sia a sostegno di esigenze famigliari che per l'avvio di attività autonoma d'impresa).
• dalla primavera 2014, la riqualificazione lavorativa tramite l'erogazione di vouchers e l'attivazione di tirocini formativi in azienda (progetto "Semi di speranza"),
• nell'ottobre 2014, l’apertura dell'Emporio della Solidarietà per la distribuzione di generi alimentari e beni di prima necessità a famiglie in difficoltà, tramite l'assegnazione di una tessera-punti sulla base della composizione del nucleo famigliare.
• il servizio di Seconda Accoglienza Residenziale, istituito nel 2005 (con 25 posti letto), destinato a singoli o famiglie dotate di una minima capacità reddituale e di autogestione,
• il progetto di accoglienze diffuse "Tessere (di) comunità", per l'accoglienza e l'accompagnamento di famiglie e/o individui in difficoltà attraverso l'abbinamento con una famiglia tutor,
• il Centro Diurno per persone in difficoltà (come risposta nei mesi invernali all'emergenza freddo). • altri servizi di "primo soccorso" tradizionale, quali la mensa serale diocesana, il servizio doccia e guardaroba e l'ambulatorio medico per persone in difficoltà. Accanto a queste attività ha attivato negli ultimi anni le seguenti iniziative anti-crisi:
• dal 2009 l'istituzione del Fondo di solidarietà (per contributi economici a famiglie in difficoltà relativi a utenze domestiche, spese sanitarie, scolastiche, automobilistiche,…)
• dal luglio 2010 il progetto Microcredito (per l'erogazione di prestiti a soggetti non bancabili, sia a sostegno di esigenze famigliari che per l'avvio di attività autonoma d'impresa).
• dalla primavera 2014, la riqualificazione lavorativa tramite l'erogazione di vouchers e l'attivazione di tirocini formativi in azienda (progetto "Semi di speranza"),
• nell'ottobre 2014, l’apertura dell'Emporio della Solidarietà per la distribuzione di generi alimentari e beni di prima necessità a famiglie in difficoltà, tramite l'assegnazione di una tessera-punti sulla base della composizione del nucleo famigliare.
Oltre alla erogazione di risposte concrete, la Fondazione Buon Pastore, in collaborazione con l'Osservatorio diocesano Povertà e Risorse della Caritas, ha promosso nel 2011 l'elaborazione e la diffusione della proposta denominata "Economia di Prossimità", per diffondere la riflessione fra le famiglie e i giovani sugli stili di vita improntati alla sobrietà e alla condivisione (quali le Fiere del baratto e riuso, i laboratori di riuso creativo, l'accompagnamento e sostegno a persone in difficoltà tramite l'abbinamento con famiglie tutor). Il progetto ha permesso di diffondere una proposta di famiglia /comunità accogliente, che non delega il disagio ad altri ma che propone di ri-assumere l’aiuto a chi è in difficoltà come elemento costitutivo della propria identità.
